Ieri la statua del nostro Patrono e ritornata in Basilica, il restauro è terminato. Mani sapienti hanno curato l’illustre paziente che gli è stato affidato da mani colme di amore per un simbolo e per un culto che risale alla notte dei tempi. Doveroso ringraziare l’Arc. Morte ed Orazione che ancora una volta si è dimostrata attenta ai nostri patrimoni artistici, storici e religiosi. Prima di accudire la nostra Statua più importante avevano già riportato a nuovo splendore la cappella di San Giovanni e quella della Madonna della Libera, aveva restaurato la Statua del Cristo Morto che da troppi anni giaceva corrosa dai tarli in una teca, cosa non meno importante avevano posizionato la lapide che ricorda i nostri 10 morti per il sisma del 1980. Nello spirito del giuspatronato non hanno utilizzato fondi pubblici per questo restauro ma hanno coperto le spese impegnandosi in prima persona, i confratelli “hanno chiesto la Carità, mendicando anche l'euro per chiudere L'Operazione Restauro” (parole testuali del Priore) e di questo dobbiamo esser loro riconoscenti. Forse potevano fare meno fatica se avessero accettato l’aiuto anche di persone al di fuori della loro arciconfraternita in fondo i doveri del giuspatronato riguardano tutti i fedeli (vedi questo post del 1 febbraio 2015) in ogni caso non si puo’ che render loro merito per lo splendido lavoro fatto. San Michele partito sotto la neve è tornata in un caldo settembre, sugli enormi errori commessi nella fase del suo rientro ho già scritto tanto quindi non mi soffermo oltre se non per confermare i miei pareri (cosa buffa è che meriti e demeriti riguardano in buona parte le stesse persone ma questi sono gli inconvenienti di chi cerca di essere sempre onesto intellettualmente). Ieri poi la Statua è stata svelata in Basilica e subito si è notato l’opera della restauratrice. Molti fedeli perplessi faticavano a riconoscere il volto dell’arcangelo e tanti ritenevano fosse stato addirittura ricostruito. Le differenze fra il prima ed il dopo restauro effettivamente sono notevoli, però questo non è sempre un male. Fatte le dovute proporzioni io mi ricordo quando fu svelato il giudizio universale nella Cappella Sistina, anche qui molti criticarono il restauro soprattutto per i colori troppo sgargianti che ora aveva l’affresco, in realtà i restauratori altro non avevano fatto che ripulirlo da anni di sporcizia dovuta principalmente al fumo delle candele restituendoci l’antico splendore dell’opera, bastava solo abituare l’occhio alla nuova immagine ed ora sembra che l’opera sia sempre stata così. Io credo che quando ci si affida ad un professionista bisogna fidarsi di lui, della sua competenza. L’opera di restauro serve anche a restituirci la verità storica di quell’opera togliendo le stratificazioni di restauri precedenti effettuati con mezzi ora antiquati. Io non so giudicare se ora il nostro patrono sia più simile a come fu ideato e realizzato, di certo ha un volto diverso, più austero più consono al Principe degli Angeli, più vicino al guerriero che egli è. Comunque in basso trovate la foto prima e dopo il restauro…. giudicate voi.
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