29 settembre 2015

FESTA DI SAN MICHELE E… BERSAGLI

20150929_110524In queste ore il web pullula di commenti sulla festa in corso a Piano di Sorrento. Non sta a me giudicare se le critiche siano giuste o sbagliate, quello che però mi urge chiarire è che , a mio avviso, si sta sbagliando il bersaglio. Si critica il Comune quando si dovrebbe criticare l’Amministratore Parrocchiale unico responsabile della fine dei festeggiamenti esterni in onore del Patrono. Ebbene sì, da quando Giosuè Perrella ha lasciato la guida del comitato organizzatore della festa, il “buon” don Pasquale ha posto il veto alla costituzione di uno nuovo impedendo quindi la raccolta di fondi porta a porta, fondi che da sempre andavano ad integrare, anche cospicuamente, quelli messi a disposizione dal Comune. Il nostro amministratore parrocchiale ha più volte ribadito che i festeggiamenti esterni non sono una sua preoccupazione e che possono tranquillamente cessare. Dal 2011 solo la buona volontà dell’amministrazione comunale ha consentito il continuare di una tradizione seppure sotto una veste diversa, non più “festa di San Michele” ma “Pianissimo”, festa laica che però serve a non far morire definitivamente l’usanza di una festività a fine settembre. Quindi quelli che in queste ore sono ingenerosamente sotto attacco sono in realtà coloro che si sono spesi da 5 anni affinchè tutto questo non morisse, ovviamente potendo contare solo sui fondi  comunali (per i motivi che ho spiegato) la festa è stata ripensata. Tutto ciò lo dico da ex Presidente della Pro Loco responsabile della Festa di San Michele dell’anno 2011, quindi per esperienza DIRETTA!
Ritengo utile ripubblicare integralmente un comunicato ufficiale del Comune di Piano di Sorrento dell’anno 2012 in cui si ribadisce ciò che vi ho appena illustrato:

Al fine di portare un attimo di chiarezza sulle polemiche comparse sulla stampa (isolate in verità) e rimbalzate coi soliti noti sui moderni strumenti di comunicazione fortunatamente vicini a un pubblico numeroso ritengo necessaria una piccola riflessione.

Un articolo del 21 settembre  su P.N. riportava   lamentele circa la mancata autorizzazione del parroco e un comitato festa e da qui giù a muovere critiche al parroco a ovviamente al Comune entrando anche inopportunamente in polemica su iniziative poste in essere dal Comune (anche se quella indicata dai lamentanti è stata una lodevole iniziativa, di associazione privata, che non ha ricevuto nemmeno un euro dal Comune) ed altre incomprensibili e banali stupidate circa le manifestazioni di Villa Fondi o un’eventuale gestione della stessa.

Ovviamente gli sciacalli che si buttano sulla preda si sprecano…

In un articolo del 24 settembre P.N.  riportava la notizia che il Comune di Piano di Sorrento aveva deciso sui festeggiamenti da farsi e ancora a sindacare su tempi, momenti e competenze.

Già in quell’articolo rispondendo a volo sul “blocco” della festa  dicevo che la Festa del Patrono era una prerogativa della Chiesa. E lo ribadisco.  “La Parrocchia è l’ente ecclesiastico competente, anche civilmente, ad organizzare le feste religiose in onore dei santi”. Concordato art. 2 c.1 legge 25 marzo 1985 n. 121.

Ecco allora una risposta chiara, univoca e definitiva. Il Comune non può sostituirsi alla Parrocchia per l’organizzazione delle feste patronali.

Del resto, invece di spuntare sentenze…, si ci poteva documentare, senza troppe difficoltà, con lo strumento principe dei nostri tempi “internet”; alla voce Comitati feste patronali in Campania circa 60.900 risultati, in Puglia 106.000 risultati, in Calabria 90.900 risultati… ecc… una megabiblioteca a disposizione… con atti costitutivi, verbali, statuti, regolamenti ecc…(magari nella nostra diocesi capitano ancora casi riportati dalle “Jene” sull’omaggio del Santo al boss…)…

Ancora in alcune diocesi vicine, dove forse è più sentito lo spirito della festa patronale (Diocesi di Amalfi, Diocesi di Teggiano Policastro, …) i Vescovi hanno dato “Indicazioni pastorali per la celebrazione delle feste patronali”; la diocesi di Gaeta ha predisposto per le parrocchie una “Bozza di regolamento sulle feste patronali” , la Diocesi di Salerno ha addirittura regolamentato le feste patronali con un apposito capitolo del Sinodo Provinciale del 2010.

Al Comune di Piano di Sorrento non è dato conoscere le motivazioni di opportunità sulla decisione del Parroco (n.d.r. Amministratore Parrocchiale) di non consentire la costituzione di un comitato per la festa patronale.

Come per lo scorso anno si è deciso di organizzare una festa di fine estate e quindi “non” una festa patronale… per non interferire nelle competenze di altri una festa che tenga presente le risorse di associazioni locali, con un occhio alla tradizione e due occhi alla spesa… sì la spesa!

La principale difficoltà del Comune è rappresentata dalla spesa che, alla fine, grava sui cittadini per cui i cittadini di Piano di Sorrento sono gli unici da tenere in debito conto.

Perciò non c’è bisogno di grande promozione… i cittadini di Piano di Sorrento  lo sanno con immediatezza e tanto basta e avanza…

E poi si apre e si chiude pure la questione della “questua” che è fonte di sospetti mai sopiti, polemiche mai chiuse, mormorazioni mai interrotte.

Allora l’idea della festa di fine estate  nasce dalla volontà e “speranza era di poter coniugare il desiderio di non interrompere la festa tradizionale e offrire contemporaneamente l’opportunità di un evento che avesse come motore trainante le realtà locali in particolare “il commercio”.

Sono molti ad avere la memoria corta e a scalpitare per conoscere tempistiche e modalità organizzative pronti a lanciare sfide e provocazioni.

E’ superfluo notificare che da nessuna parte popolare o categoria di persone od associazione è pervenuta al Comune  una qualche proposta organizzativa in merito ad un’eventuale manifestazione tradizionale, nemmeno da quelli che  si sono presentati come disponibili a salvare la “patria” del resto, a onor del vero,  gli operatori che si sono messi a disposizione lo scorso anno hanno coordinato i fuochi artificiali di fine festa con una partecipazione del Comune di cinquemila euro.

Ci sono sempre e comunque e non potevano mancare sterili polemiche che lasciano sfogo a chi non ha niente da dire o da fare; a noi resta il compito di dare, come sempre, risposte e programmi alla cittadinanza di Piano di Sorrento.

Siccome l’Arcangelo Michele è sempre foriero di buone notizie,  nell’annunciarvi che anche quest’anno  la festa si farà e che ci  sosterrà anche nell’imparare l’arte di lavorare insieme per il bene comune presentiamo il programma per il 29 e 30 settembre 2012 che sarà curato dal Comune di Piano di Sorrento e dalla Pro Loco.

E purtroppo da allora la situazione non è mutata, l’unico auspicio è che si proceda al più presto all’elezione del Parroco (che attendiamo da quasi 9 anni) e dell’amministrazione laica della Parrocchia in modo che almeno queste decisioni (condivisibili o meno) possano essere presi da chi ha la piena legittimazione per farlo!

3 commenti:

Paolo ha detto...

A me sembra solo che ogni occasione sia buona per attaccare Don Pasquale..
Anche perchè un prete ha il DOVERE di spogliare la festa del superfluo e mettere in rilievo "la sostanza" che, a maggior ragione nel caso di un consacrato, è e DEVE essere il valore spirituale della ricorrenza..
Ce la prenderemo con Don Pasquale anche se i mercatini di Natale non dovessero essere all'altezza o se le vetrine dei negozi non dovessero essere sufficientemente scintillanti?

spogliarsi dal superfluo: cominciasse lui ha detto...

Se pasquale sente il bisogno di spogliarsi del superfluo,
cominciasse a dare l'esempio.
Tipo, basta che chiede al vescovo di mandarlo un annetto in africa:
sarà accontentato la sera per la mattina (provare per credere).
PS però il corredino barocco avvisatelo che la non gli servirà, perchè quelli vanno alla sostanza (più che altro gli serve una mano a scavare pozzi, cose così).

Anonimo ha detto...

La festa patronale non é di proprietà privata di Don Pasquale, ieri sera la Chiesa era stracolma di gente, le persone non sono andate in Chiesa per salutare Don Pasquale ma il loro patrono, San Michele! Il nostro caro "PARROCO" (che poi chi lo sa chi ce l'ha fatto diventare parroco) non dovrebbe preoccuparsi dei festeggiamenti per il Santo Patrono del nostro paese ma dovrebbe preoccuparsi di fare il prete, cosa che non fa per niente! Ha vietato le offerte porta a porta per la festa però lui é andato portone per portone a ritirarle il giorno della processione! Che si occupasse dei bisogni della sua comunità perché é un prete e non un inquisitore che può decidere a chi dare e non dare la comunione o chi sposare e chi no. Dicono che i giovani si allontanano dalla Chiesa ma con certi elementi come si fa a non allontanarsi! Dici che il comune si ê impegnato in questi cinque anni? Si é impegnato facendo venire ogni anno, ad ogni festa gli stessi cantanti? Ma per piacere, era meglio far venire qualcuno che fa canzoni napoletane almeno gli anziani se ne sarebbero visti bene! Sono d'accordo nel voler preservare le tradizioni, così é sempre stato e così deve essere ma questa festa di San Michele non é tradizione e non é la nostra festa, non é la festa che i carottesi vogliono, le lamentele sono tante, troppe e per che cosa? Per qualcuno che ha paura di essere sgridarti da Don pasquale per le offerte porta a porta? Ma fatemi il piacere! Meditate gente, che c'é tanto da meditare!

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