16 novembre 2014

50 ANNI DELLA CASA COMUNALE

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Oggi l’edificio che ospita il Comune di Piano di Sorrento compie 50 anni dalla sua inaugurazione. 50 anni in cui ha visto passare nelle sue stanze amministratori, funzionari, dipendenti ma soprattutto noi carottesi con le nostre storie liete e tristi, con le nostre istanze e le nostre necessità. Tra le sue mura custodisce la nostra memoria, la storia della nostra comunità e quella più personale di ognuno di noi. Grazie ai documenti conservati nei suoi archivi si puo’ cercare di ricostruire la storia dei nostri avi, si possono riannodare i fili che legano i figlio o i nipoti dei nostri emigranti alla terra natia. E tutto ciò grazie a chi negli anni scorsi ha prestato la sua opera al servizio di cittadini e del paese.

Io che tra quelle mura ho trascorso tanto tempo prima, da bambino e da ragazzo, quando passavo a salutare papà, poi come presidente della pro loco ed, infine, come dipendente, conservo nella memoria i volti ed i nomi di molti di coloro quelle stanze hanno popolato. Mi ricordo di “Bertucc” il capufficio per eccellenza dietro la sua grande scrivania in legno nel suo ufficio al primo piano (attuale ufficio tributi), scrivania che agli occhi di un bimbo sembrava più grande di quello che effettivamente era. Mi rivedo incantato dal frenetico movimento delle mani sulla macchina da scrivere di Nicolino, incuriosito dalle prime calcolatrici azionate da una leva che io facevo fatica ad abbassare e da un macchinario con un grande volante che serviva ad imprimere su delle lamine di ferro dei dati (credo si trattava di un primo tentativo di “meccanizzazione” degli uffici). Mi ricordo le attese al piano terra per le vaccinazioni, gli uffici del “Banco di Napoli”, il cancello che chiudeva il comune da tirare a mano fra mille cigolii, le bellissime fontane luminose che allietavano le serate in piazza. Purtroppo mi ricordo anche il giorno in cui mio padre venne chiamato d’urgenza in ufficio per la tragedia della “Marina d’Aequa” ed i tristi giorni del terremoto del 1980 in cui per tutti, dipendenti e politici, non c’era più orario di servizio o mansioni. Ognuno dava una mano come poteva 24 ore su ore 24 senza badare all’orario, ognuno si sentiva parte di una grande famiglia colpita al cuore. La mattina si badava ai propri uffici e poi si ci dedicava ai compiti che l’emergenza dettava, chi distribuiva i buoni pasto, chi si recava a “la Prora” (attuale centro anziani) per distribuire coperte e cartoni di latte, chi andava sotto il portone dei Sacramentini per distribuire il vestiario, chi si dedicava ai sopralluoghi per verificare la stabilità degli edifici e tutto ciò fino a notte fonda. Ecco forse di questi 50 anni quei giorni, tristi e drammatici, furono quelli che più hanno avvicinato il “palazzo” di Piazza Cota ai cittadini. Quindi tanti auguri al nostro palazzo per i suo 50 anni di “vita” con l’auspicio che sia sempre di più la casa di tutti i carottesi.

P.S.: per chi volesse aggiungere un proprio ricordo puo’ utilizzare il pulsante “commenti”.

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