Domani ricorre il 34° anniversario del terremoto dell’Irpinia. Purtroppo siamo sempre di meno a mantenere la promessa che allora facemmo ai nostri 1o concittadini vittime del sisma e che venne pubblicata sotto forma di poesia della prof.ssa Cecilia Coppola sulle pagine de “Il Carottese”
“NOI SUPERSTITI” (Cecilia Coppola)
Ve ne siete andati così, all’improvviso
tremore di una terra dissestata
nelle sue visceri di roccia tagliente
come denti di lupi voraci.
Siete anche voi pietre di quella
che fu la vostra dimora calda
di carezze di sposa,
di sudore di lavoro paterno,
di risa fresche d’innocenza.
Noi superstiti. ancora divorati
dal terrore e dal pianto,
dal dolore sigillato a stento,
dobbiamo cominciare a vivere,
nascituri su macerie fredde
nel loro profilo invernale.
Siamo noi che odoriamo
del domani e, quando innalzeremo
di nuovo le nostre mura,
appenderemo alle pareti la speranza,
come faro di luce nella notte,
e intaglieremo i vostri nomi
sui nudi muri per richiamarvi
in vita almeno nel ricordo sacro!
Certo loro non erano Achille Lauro, nè un bel quadro da restaurare, nè qualche reperto archeologico su cui intavolare conferenze, nè porte di bronzo di cui vantarci quindi perchè mai l’Amministrazione comunale, la Pro Loco, la Parrocchia dovrebbero prendersi la briga di organizzare un evento per loro, anche solo una Messa e dei fiori sulla lapide che li ricorda. Erano solo 10 concittadini, amici, coetanei che 34 anni fa ebbero la sventura di perire sotto le macerie. 10 di noi ed al cui posto poteva esserci chiunque di coloro che mi stanno leggendo. Noi fortunati superstiti prendemmo l’impegno di ricordarli, di non far cadere nell’oblio i loro nomi e le loro storie, ed invece abbiamo dimenticato accecati dalle lucine natalizie, dalle belle parole su templi e sirene, dagli ori e dagli intarsi.
ULTIM’ORA (pubblicato alle ore 19,00 del 22/11/2014 su Facebook esattamente un’ora dopo la pubblicazione di questo post. Ovviamente sono sicuro che lo avevano deciso da tempo ed è tutta colpa mia che non ne ero a conoscenza…)
Domani mattina alle ore 10.00 in occasione della festa di Cristo Re ricorderemo nella preghiera i defunti del sisma del 1980, alla fine della celebrazione eucaristica andremo presso la lapide a via delle rose per onorare la loro memoria. Michele Gargiulo, priore dell'Arciconfraternita della Morte e Orazione.
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