Fonte: www.ilmattino.it
«In questa drammatica congiuntura il presidente Napolitano mi prega di trasmettervi i suoi vivissimi sentimenti di partecipazione e vicinanza alle famiglie dei marittimi ostaggio dei pirati somali, ai quali unisco i miei personali».
Si conclude così la lettera firmata dal consigliere diplomatico del Quirinale Stefano Stefanini, e fatta arrivare il 12 agosto scorso ai vertici del Collegio nazionale dei capitani e dall’associazione Gente di Mare. Una lettera che testimonia la vicinanza del Colle al dramma vissuto dai marittimi di Procida e della costoera sorrentina e dalle loro famiglie: Napolitano, assicura Stefanini, è «profondamente colpito» dall’appello recentemente lanciato dal comandante della petroliera, Giuseppe Lubrano Lavadera.
Un grido di disperazione che secondo il Colle ha «riportato all’attenzione dell’opinione pubblica le durissime condizioni della prigionia cui sono sottoposti i marittimi della Savina Caylyn». Il presidente Napolitano, che segue costantemente la vicenda attraverso i ministeri degli Esteri e della Difesa, ha espresso apprezzamento per l’operato svolto fino a questo momento dalle istituzioni: «Tale impegno non è mai venuto meno e si rafforza oggi alla luce dell’ultimo appello lanciato dai sequestrati, pur in circostanze che permangono difficili», continua la lettera.
Il messaggio del capo dello Stato suscita il positivo commento di Antonino Persico, presidente dell’associazione Gente di Mare. «Siamo soddisfatti della risposta del presidente Napolitano – dice – Allo stato attuale, però, le trattative e l’intervento delle istituzioni non hanno determinato nessun risultato apprezzabile: la nostra mobilitazione continuerà fino a quando gli undici marittimi italiani in mano ai pirati non saranno stati liberati».
Opinione condivisa da Pietrantonio Cafiero, presidente del Collegio nazionali dei capitani, secondo il quale «il presidente della Repubblica sta facendo il possibile perché i marittimi sequestrati possano tornare a casa sani e salvi. Comunque, bisogna continuare a mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica su questa drammatica vicenda».
Allo studio delle associazioni che rappresentano i marittimi italiani due nuove iniziative: un fischio lungo nei porti di tutta Italia per ricordare il dramma della Savina Caylyn; e poi, qualora le trattative tra armatore e pirati non dovessero sbloccarsi nel giro di pochi giorni, il Collegio nazionale dei capitani e l’associazione Gente di mare chiederanno al presidente Napolitano di convocare un vertice per studiare le iniziative necessarie per riportare i marittimi a casa sani e salvi.
Nel frattempo si pone il problema di tutelare le navi italiane che quotidianamente solcano tratti di mare assediati dai pirati. Unanime il parere di Pietrantonio Cafiero e di Antonino Persico: «Bisogna autorizzare la presenza di personale armato e altamente specializzato a bordo delle imbarcazioni, come hanno già fatto da tempo gli altri Stati europei: l’Italia non può continuare a essere fanalino di coda anche per quanto riguarda la sicurezza delle navi e dei marittimi».
Il messaggio del presidente della Repubblica, infine, è accolto con soddisfazione anche da Giovanni Ruggiero. Il sindaco di Piano di Sorrento, città natale dell’allievo di coperta Gianmaria Cesaro, si dice «contento per questa carezza del capo dello Stato alle famiglie dei sequestrati, che da sei mesi vivono un dramma senza precedenti».
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