18 marzo 2022

LA LUNA DEGLI INCAPPUCCIATI

 

Oggi nei nostri cieli splende la luna piena, non è una luna piena come tante altre, è l’ultima luna piena prima di quella che segna la data della Pasqua.
Quando la faccia che il nostro satellite volge alla Terra sarà di nuovo tutta illuminata sarà la Settimana Santa e la luna tornerà ad illuminare le vesti (i sacchi) degli incappucciati. L’ultima volta fu nel 2019, poi tre lunghissimi anni di attesa, di inni riecheggianti da balconi e finestre e di strade deserte, di uscite furtive per riaffermare la continuità di una Tradizione che niente, nemmeno il Covid, è riuscito a vincere. Finalmente la Settimana Santa tornerà a riempirsi della nostra Passione, i dati della pandemia purtroppo non sono in miglioramento e quindi saranno Processioni con vincoli e paletti per garantire la sicurezza sia dei partecipanti che di chi vorrà assistere, anche questi ultimi parte di un Rito collettivo di identità popolare. La luna tornerà ad illuminare i lampioni e le fiaccole nella nostra notte senza tempo, nelle strade e nei vicoli torneranno a risuonare le note del Miserere e, speriamo, del Calvario magari intonato per l’occasione da cantori più grandicelli. I Priori più lungimiranti e più consapevoli della loro responsabilità verso la Storia e verso la comunità carottese hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo e pur tra mille difficoltà stanno lavorando per garantire l’uscita degli incappucciati, magari quest’anno la Processione non sarà perfetta ma sarà certamente la più emozionante che si ricordi a memoria d’uomo.
Al tramonto del martedì i primi tamburi del Luigini li sentiremo anche a chilometri di distanza perchè risuoneranno nei nostri cuori prima ancora che nelle nostre orecchie, segno che la lunga assenza è finita.
Al tramonto del giovedì i lampioni dell’Annunziata rischiareranno tutto il nostro paese, da Vico Alvano alla Marina, cacciando via, con il buio, la tristezza e la malinconia di due lunghi anni.
La notte del Venerdì i Neri porteranno l’immagine dell’Addolorata in pellegrinaggio per il paese a raccogliere dolore ed incertezze accumulatesi in questi lunghi mesi, passerà davanti ai portoni di chi ci ha lasciato vittima della pandemia, sarà una lunga notte che ci condurrà verso un’alba di rinascita metafora di quello che speriamo accada presto.
La sera del Venerdì probabilmente dopo secoli saranno solo i Neri a sfilare, soli a raccogliere il testimone della nostra Storia, a perpetuare ciò che i nostri padri ci hanno tramandato. La luna piena di primavera stupita li vedrà passare soli, testimoni di una Tradizione che si rinnova da secoli la sera del Venerdì Santo. Stupiti saremo tutti noi, ma nel contempo saremo grati ai quei Priori che hanno compreso che, prima ancora della perfezione della Processione, quel che conta è il significato che essa ha per tutti noi, significato laico oltre che religioso, i cortei degli IncappucciatI sono la nostra Storia, le nostre radici ma anche il nostro futuro. Ovvio che il tutto dovrà svolgersi obbedendo rigidamente alle misure di sicurezza che garantiscano la salute di chi vi partecipa e di chi vi assiste, misure che sono state dettate dalla curia e che verranno certamente indicate anche dalle autorità civili e che tutti dobbiamo rispettare, ma sono certo che la prossima luna piena assisterà alla più emozionante Settimana Santa che si possa ricordare.

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