Oggi parto da lontano, da quando ero piccolino e frequentavo le scuole elementari con le Suore Agostiniane. A noi alunni tra le tante cose che ci insegnavano vi era anche la figura del nostro Patrono San Michele, ci portavano ad ammirare la statua in basilica e ci spiegavano come l’Arcangelo che ci protegge fosse il più potente fra gli angeli, che era il capo delle schiere angeliche, il guerriero per eccellenza in difesa del Bene. Nulla c’era di “coccoloso” nella sua figura, sotto i piedi ha Satana (in altre statue possiamo trovare un drago o un serpente) e deve incutere soggezione con la sua potenza. Ecco da bambino ci hanno insegnato questo ed hanno fatto bene perché noi ci sentivamo sicuri sapendo che a proteggerci c’era l’Arcangelo per eccellenza, il capo dell’esercito celeste.
Ma anche da adulti abbiamo sempre venerato il nostro Patrono con parole che dimostrano la sua immensa potenza. Durante la novena cantiamo da molti decenni “il mare fu sconvolto e la terra tremò l’Arcangelo Michele scendeva dal cielo” e l’inno che riporto integralmente
Gloria e virtù de l'almo Genitore, Gesù, vita de l'anime
Tra gli angeli, ministri
Del tuo volere, a Te, rendiamo onore.
Di mille e mille capitan le schiere,
Serrate, per Te pugnano:
Ma, vincitor, la croce
Inalbera Michele, invitto alfiere.
Egli del drago infrange la cervice,
Cacciandolo nel tartaro:
Ei fulmina dal cielo
Col capo la ribelle orda infelice.
De la superbia contro il triste duce
Seguiam l'invitto Principe:
Dal trono de l'Agnello
Di gloria a coronarci ei ne conduce.
Sia gloria al Padre Dio, che a salute,
Pel ministero angelico,
Guida del Figlio i nati,
Che il Santo Spirito segna in sua virtute.
Poi improvvisamente quest’anno il potente guerriero mi si trasforma in San Michelino, un nome creato ad uso e consumo dei bambini che toglie ogni timore per il capo delle schiere angeliche, per la sua immensa potenza, trasformandolo in non si sa bene cosa. Personalmente ritengo questa scelta partorita da qualche mente geniale un’offesa a tutto ciò che l’Arcangelo Michele rappresenta, non si puo’ trasformare il Guerriero a difesa del Bene in una sorta di pupazzetto da coccolare. Giustissima l’idea di approntare una statua più piccolina da poter facilmente avvicinare ma le sue dimensioni non possono e non devono modificare il significato di ciò che essa rappresenta edulcorandolo. Questa è la mia opinione da carottese che ama il suo paese e le sue tradizioni.
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