19 agosto 2009

LETTERA APERTA ALLA SIGNORA SILVANA PANE

Egregia signora Pane,
ho letto con interesse il suo intervento su agorà dove, dietro un lessico ricercato, si cela una arroganza ed una mancanza di rispetto verso tutti noi carottesi che, a suo dire, avremmo bisogno di essere educati da lei.
Ora precisiamo innanzittutto che ogni di noi è libero di scegliere i modelli da seguire e chi vorrà seguire il modello di chi antepone il profitto personale alla salute dei suoi concittadini sarà liberissimo di farsi educare da lei.
Le voglio ricordare che nessun scienziato si è pronunciato sull'innocuità delle radiazioni emesse dai ripetitori cellulari e molti invitano alla prudenza ed al buon senso. Prudenza e buon senso che consiglierebbero di porli lontano dai centri abitati e dalle scuole, le ricordo che a circa 100 metri in linea d'aria ci è l'istituto delle suore agostiniane frequentato ogni giorno da centinaia di bambini, come pure la villetta adiacente. Mi permetterà altresì di farle notare che se è vero che nella palazzina vi sono gli uffici si una società che installa antenne di quel tipo è altrettanto vero che i dipendenti soggiornano in quella palazzina per un massimo di 8 ore al giorno mentre la gente intorno vive 24 ore su 24 nelle case. Ancora lei cita la pericolosità dei cellulari che emettono radiazioni ben più forti, tenga però presente che in primo luogo la telefonata dura qualche minuto mentre il ripetitore funziona 24 ore su 24 e poi che chi effettua una chiamata col cellulare implicitamente scegli di correre il rischio, chi abita nelle vicinanze dell'antenna deve invece subire le scelte di altri.
Visto poi che lei ci definisce disinvoltamente degli ignoranti abbia la bontà di renderci edotti informandoci sulla cifra che lei percepisce per la concessione del terrazzo per l'installazione dell'antenna, altro che desiderio di educarci, l'antenna rimane lì perchè le garantisce un bel profitto.
Ovviamente ognuno è liberissimo di esporre le proprie idee ma nessuno puo' imporle agli altri, tantomeno puo' pretendere che inermi cittadini rischino di ammalarsi solo per difendere un proprio profitto. La invito pertanto a scusarsi pubblicamente con tutti i cittadini carottesi che non sono ne ignoranti, ne stupidotti ne tantomeno vivono nel medioevo, medioevale è chi sia ancora convinto di essere il signorotto di un feudo in cui i poveri servi della gleba devono subire inermi le decisioni dei nobili.

Domenico Cinque
Presidente dell'Ass.ne Turistica Pro Loco città di Piano di Sorrento

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