Io ho l’abitudine per aggiornare i miei blog di consultare spesso l’albo pretorio del comune, pochi minuti fa mi sono imbattuto in un’ordinanza che mi ha sconcertato per non dire disgustato (non l’ordinanza ma, come leggerete di seguito la motivazione). In questa ordinanza di traffico si prevede per stasera dalle 20 alle 23 la chiusura al traffico del tratto di Via San Michele antistante la Basilica di San Michele per permettere lo svolgersi di festeggiamenti. E fin qui niente di strano o comunque niente che mi colpisca particolarmente. Leggendo con attenzione i motivi dei festeggiamento leggo una motivazione incredibile che vi riporto testualmente:
”in occasione del decennale dell’ordinazione a Parroco del Sacerdote Don Pasquale Irolla”
Cioè stasera si riuniranno per festeggiare una cosa mai avvenuta! Don Pasquale non è mai stato ordinato Parroco della nostra Parrocchia anche perchè per tradizione secolare il Parroco di Piano non viene ordinato ma eletto da noi fedeli. Ma della nostra storia e delle nostre tradizioni gli organizzatori di questo “festeggiamento” non importa più di tanto, daranno vita a questa squallida sceneggiata senza senso e senza motivo e godranno di un effimero momento che nulla significa. Anzi qui mi sbaglio io… qualcosa questa data significa. Questa data ci ricorda che sono 10 anni che aspettiamo di esercitare un nostro diritto, che sono 10 anni che siamo senza Parroco e attendiamo di eleggere il successore di don Arturo, che sono 10 anni che don Pasquale ricopre una carica provvisoria senza preoccuparsi della legittimità di questa occupazione così protratta nel tempo da renderla ormai fuori da ogni norma.
Stasera i veri carottesi non possono festeggiare, noi amanti delle nostre tradizioni e della nostra storia stasera ci sentiamo ancora più traditi e offesi da un Vescovo che ancora preferisce rifugiarsi nell’ignavia e non esercita un suo dovere indicendo regolari elezioni qui a Piano, a Mortora e a Meta. Traditi ed offesi da un nostro fratello carottese che non sente il dovere di dimettersi da una carica provvisoria troppo a lungo esercitata, dimissioni che forse aiuterebbero la Curia ad adottare la decisione che da troppo tempo attendiamo.
Ma che c’è da festeggiare?
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