Al fine di portare un attimo di chiarezza sulle polemiche comparse sulla stampa (isolate in verità) e rimbalzate coi soliti noti sui moderni strumenti di comunicazione fortunatamente vicini a un pubblico numeroso ritengo necessaria una piccola riflessione.
Un articolo del 21 settembre su P.N. riportava lamentele circa la mancata autorizzazione del parroco e un comitato festa e da qui giù a muovere critiche al parroco a ovviamente al Comune entrando anche inopportunamente in polemica su iniziative poste in essere dal Comune (anche se quella indicata dai lamentanti è stata una lodevole iniziativa, di associazione privata, che non ha ricevuto nemmeno un euro dal Comune) ed altre incomprensibili e banali stupidate circa le manifestazioni di Villa Fondi o un’eventuale gestione della stessa.
Ovviamente gli sciacalli che si buttano sulla preda si sprecano…
In un articolo del 24 settembre P.N. riportava la notizia che il Comune di Piano di Sorrento aveva deciso sui festeggiamenti da farsi e ancora a sindacare su tempi, momenti e competenze.
Già in quell’articolo rispondendo a volo sul “blocco” della festa dicevo che la Festa del Patrono era una prerogativa della Chiesa. E lo ribadisco. “La Parrocchia è l’ente ecclesiastico competente, anche civilmente, ad organizzare le feste religiose in onore dei santi”. Concordato art. 2 c.1 legge 25 marzo 1985 n. 121.
Ecco allora una risposta chiara, univoca e definitiva. Il Comune non può sostituirsi alla Parrocchia per l’organizzazione delle feste patronali.
Del resto, invece di spuntare sentenze…, si ci poteva documentare, senza troppe difficoltà, con lo strumento principe dei nostri tempi “internet”; alla voce Comitati feste patronali in Campania circa 60.900 risultati, in Puglia 106.000 risultati, in Calabria 90.900 risultati… ecc… una megabiblioteca a disposizione… con atti costitutivi, verbali, statuti, regolamenti ecc…(magari nella nostra diocesi capitano ancora casi riportati dalle “Jene” sull’omaggio del Santo al boss…)…
Ancora in alcune diocesi vicine, dove forse è più sentito lo spirito della festa patronale (Diocesi di Amalfi, Diocesi di Teggiano Policastro, …) i Vescovi hanno dato “Indicazioni pastorali per la celebrazione delle feste patronali”; la diocesi di Gaeta ha predisposto per le parrocchie una “Bozza di regolamento sulle feste patronali” , la Diocesi di Salerno ha addirittura regolamentato le feste patronali con un apposito capitolo del Sinodo Provinciale del 2010.
Al Comune di Piano di Sorrento non è dato conoscere le motivazioni di opportunità sulla decisione del Parroco di non consentire la costituzione di un comitato per la festa patronale.
Come per lo scorso anno si è deciso di organizzare una festa di fine estate e quindi “non” una festa patronale… per non interferire nelle competenze di altri una festa che tenga presente le risorse di associazioni locali, con un occhio alla tradizione e due occhi alla spesa… sì la spesa!
La principale difficoltà del Comune è rappresentata dalla spesa che, alla fine, grava sui cittadini per cui i cittadini di Piano di Sorrento sono gli unici da tenere in debito conto.
Perciò non c’è bisogno di grande promozione… i cittadini di Piano di Sorrento lo sanno con immediatezza e tanto basta e avanza…
E poi si apre e si chiude pure la questione della “questua” che è fonte di sospetti mai sopiti, polemiche mai chiuse, mormorazioni mai interrotte.
Allora l’idea della festa di fine estate nasce dalla volontà e “speranza era di poter coniugare il desiderio di non interrompere la festa tradizionale e offrire contemporaneamente l’opportunità di un evento che avesse come motore trainante le realtà locali in particolare “il commercio”.
Sono molti ad avere la memoria corta e a scalpitare per conoscere tempistiche e modalità organizzative pronti a lanciare sfide e provocazioni.
E’ superfluo notificare che da nessuna parte popolare o categoria di persone od associazione è pervenuta al Comune una qualche proposta organizzativa in merito ad un’eventuale manifestazione tradizionale, nemmeno da quelli che si sono presentati come disponibili a salvare la “patria” del resto, a onor del vero, gli operatori che si sono messi a disposizione lo scorso anno hanno coordinato i fuochi artificiali di fine festa con una partecipazione del Comune di cinquemila euro.
Ci sono sempre e comunque e non potevano mancare sterili polemiche che lasciano sfogo a chi non ha niente da dire o da fare; a noi resta il compito di dare, come sempre, risposte e programmi alla cittadinanza di Piano di Sorrento.
Siccome l’Arcangelo Michele è sempre foriero di buone notizie, nell’annunciarvi che anche quest’anno la festa si farà e che ci sosterrà anche nell’imparare l’arte di lavorare insieme per il bene comune presentiamo il programma per il 29 e 30 settembre 2012 che sarà curato dal Comune di Piano di Sorrento e dalla Pro Loco.
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Qui termina il comunicato stampa ufficiale del Comune di Piano di Sorrento, direi che qualsiasi commento sarebbe superfluo, ciò che si dice è molto chiaro ed interamente condivisibile. Aggiungo solo alcune note personali che ritengo utili essendo stato l’anno scorso direttamente coinvolto come responsabile del comitato organizzatore.
In primo luogo giova chiarire che la Festa di San Michele da moltissimi anni era organizzata, su incarico del Parroco, da Giosuè Perrella che si occupava di raccogliere i fondi per la realizzazione del programma mediante le offerte dei fedeli raccolte “porta a porta” ed i contributi dei commercianti, questi fondi venivano poi integrati da un contributo comunale, nessun contributo economico veniva elargito dalla Parrocchia. Nel 2009 per motivi personali Giosuè dovette rinunciare all’incarico che fu quindi affidato dall’Amministratore Parrocchiale don Pasquale Irolla al signor Della Ragione. Egli però, diversamente da quanto afferma su Positanonews, non è stato l’ultima persona incaricata da don Pasquale, infatti nel 2010 l’incarico venne di nuovo affidato a Giosuè Perrella. Poi nel 2011 la svolta, l’Amministratore Parrocchiale decide, a seguito della nuova rinuncia di Giosuè, di non affidare a nessuno l’incarico affermando chiaramente di non velersi in alcun modo interessare dei festeggiamenti esterni. Il Comune, nel “desiderio di non interrompere la festa tradizionale” costituisce un comitato composto da mole associazioni locali e presieduto dal sottoscritto in qualità di Presidente della Pro Loco. In due mesi si riesce a realizzare un programma totalmente finanziato dal comune tranne che per le luminarie e lo spettacolo di Via San Michele realizzato a spese dei commercianti della via. L’impresa riesce anche grazie alla disponibilità di molti artisti locali di esibirsi gratuitamente.
Quest’anno la storia si è ripetuta e di nuovo pro loco e comune hanno dovuto porre rimedio, per amore della tradizione, ad una situazione di emergenza non dovuta certamente ad una loro negligenza. La Festa, come dice il comune, anche quest’anno si farà ma auspichiamo che dal giorno dopo si lavori per dare una stabilità alla stessa. Non ci nascondiamo le indubbie difficoltà anche dovute alla particolarità della nostra parrocchia che godendo del giuspatronato presto verrà chiamata ad eleggere il proprio Parroco, dall’assenza da troppi anni di un’amministrazione laica della Parrocchia prevista dal canone 537 e che sempre per il giuspatronato deve essere eletta dai fedeli (problema quest’ultimo spesso sottaciuto ma di fondamentale importanza).
Comunque ora godiamoci la nostra Festa (Patronale aggiungo io) e poi ci dedicheremo a chiarire molte situazioni.
Domenico Cinque
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