Ritorno sulla questione porto e balneazione. E' bene chiarire che avendo la presenza del porto ridotto di molto lo spazio balneabile a Marina di Cassano, il comune DEVE rivedere al più presto tutte le concessioni rilasciate riducendole per creare lo spazio per una spiaggia libera che abbia un'area che garantisca un corretto equilibrio tra lo spazio in concessione e quello libero. E' ora di far rispettare i nostri diritti.
Queste la legge approvata dal Parlamento e che dobbiamo far rispettare (legge finanziaria 2006, art.1, c. 251):
Queste la legge approvata dal Parlamento e che dobbiamo far rispettare (legge finanziaria 2006, art.1, c. 251):
Diritto di accesso: “È fatto obbligo per il titolare delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l’area ricompresa nella concessione, anche al fine della balneazione”.
Corretto equilibrio tra spiagge in concessione e spiagge libere: il comma 254 prevede “un corretto equilibrio tra aree concesse a privati e arenili liberamente fruibili”. Spetta poi alle Regioni e ai Comuni la garanzia ed il rispetto di questo indirizzo nei piani regionali e nelle deleghe ai Comuni.
Canone di concessione: altra disposizione prevista nella FinanziariaTra gli aspetti più significativi:
Durata della concessione da 6 a non oltre 20 anni
Alle Regioni e ai Comuni il compito dei piani per garantire un corretto equilibrio tra spiagge in concessione e spiagge libere
Possibilità di revoca della concessione per violazione grave degli obblighi della concessione
Nuovo regolamento dei canoni che restano a livelli irrisori rispetto ai costi di accesso ai servizi (per un mq il canone può oscillare da 0,5 a 1 euro, il che significa che con 2-3 giorni di “pieno” lo stabilimento ha coperto i costi della concessione).
Sulla pulizia delle spiagge liberePossibilità di revoca della concessione per violazione grave degli obblighi della concessione
Nuovo regolamento dei canoni che restano a livelli irrisori rispetto ai costi di accesso ai servizi (per un mq il canone può oscillare da 0,5 a 1 euro, il che significa che con 2-3 giorni di “pieno” lo stabilimento ha coperto i costi della concessione).
La pulizia delle spiagge libere e degli arenili è a carico dei Comuni. Qualora questi non provvedano, l’obbligo spetta agli stabilimenti balneari adiacenti.
Inoltre il parere del Consiglio di Stato n° 1978 parte I, 1144 del 14 dicembre 1976, prevede anche la possibilità di limitare le concessioni di spiaggia evitando di rinnovare le concessioni in scadenza in tutti i casi in cui la contiguità ininterrotta comprima in modo intollerabile il libero accesso alla spiaggia e al mare.
Sui disabili
L’accesso e la percorribilità sulla battigia non deve essere preclusa neanche ai disabili (L. 104/92).
La battigia è e resta comunque liberaÈ considerata battigia la fascia di spiaggia pari a 5 metri dalla risacca, dove cioè arrivano le onde.
La battigia è esclusa dalle concessioni demaniali. Il concessionario non ha alcuna titolarità, né può imporre divieti di stazionamento o di fare il bagno nell’area antistante lo stabilimento.
Sulla battigia non possono essere collocati oggetti ingombranti quali ombrelloni, sdraio o tavolini.
Il passaggio non deve essere intralciato sia per il passaggio dei mezzi di soccorso o il passaggio di altri.
Lo stabilimento ha l’obbligo di rilasciare ricevuta fiscale.Sulla battigia non possono essere collocati oggetti ingombranti quali ombrelloni, sdraio o tavolini.
Il passaggio non deve essere intralciato sia per il passaggio dei mezzi di soccorso o il passaggio di altri.
L’accesso agli stabilimenti e ai relativi servizi è soggetto a ricevuta fiscale; il non rilascio rappresenta una grave violazione della legge (frode fiscale) e va segnalata alla Guardia di Finanza (pagare tutti per pagare meno tasse).
Nessun commento:
Posta un commento