Spettabile redazione di Positano news vi invio questi pochi righi con la preghiera di pubblicarli per iniziare a far capire alla gente che esiste un rovescio della medaglia. RingraziandoVi fin d´ora per la disponibilità, che non ha dimostrato invece altra testata (di cui non faccio nomi e a cui in origine la lettera era destinata) che, evidentemente, ha ritenuto la mia lettera di “scarso interesse”. Leggo da tempo sul vostro quotidiano (n.d.r. quello a cui era indirizzata la mia lettera) delle polemiche legate alla vicenda del Porto di Piano di Sorrento, che sta facendo scontrare aspramente il Sindaco con parte dell´opposizione politica. Volevo solo esprimere la mia modesta opinione. Sono una mamma con quattro figli di cui alcuni molto piccoli. Chi ha bimbi piccoli forse può capire come sia importante e salutare per loro giocare e svagarsi in riva al mare nel periodo estivo, e forse può anche capire come sia difficile al giorno di oggi arrivare a quadrare il bilancio familiare a fine mese. Volevo far comprendere a tutti quelli che vogliono “costellazioni” di porti al posto delle spiagge, che non è facile portare dei bambini piccoli che non sanno nuotare in barca sotto il sole cocente. Inoltre penso che non potrò mai permettermi di comprare una barca, per quanto piccola essa sia, e né di mantenerla in qualsiasi porto grande o piccolo… anche a “cinque stelle!” !!! Ritengo che a tutte le famiglie come la mia (e penso ce ne siano non tante ma tantissime) resti come unica consolazione la spiaggia. Penso che il diritto alla salute, alla spiaggia e al mare pulito per tutta la popolazione della penisola sorrentina, debba venire prima del diritto di 250 famiglie a possedere un bel porto accessoriato per la loro barca! E quando una associazione ambientalista come il WWF (unica nel suo genere) si batte gratuitamente per salvaguardare la salute del mare e dei cittadini (mentre altri litigano a porto finito per la gestione delle concessioni o dei posti barca) gli si dovrebbe dire solo un grosso GRAZIE. Una volta si diceva “la salute innanzitutto”…ma oggi purtroppo il grado di salute te lo misura il commercialista invece del medico…e se hai un bello Yacht rischi di sentirti molto meglio! Inviterei a riflettere: se cementiamo le spiagge ed allarghiamo lo spazio per i porti e le barche chi né pagherà inevitabilmente le conseguenze sarà la stragrande maggioranza dei cittadini e delle famiglie che, proprio perché non hanno “santi in paradiso”, non riescono a far sentire la loro voce contro quelli che aspettano di arricchirsi col “business” dei Porti. Penso che la situazione della messa in sicurezza sia tutt´altra cosa e non deve essere confusa e usata demagogicamente per avvallare la scomparsa di spiagge con costruzione di porti e l´enorme inquinamento inevitabile che ne consegue oltre alla distruzione del paesaggio costiero. A tutti quelli che si sono autoconvinti che le barche non inquinano li inviterei a farsi il bagno con i loro accessoriatissimi Yacht, e magari con i loro bambini, non nel mare dell´Area Marina Protetta Punta Campanella o sotto i Faraglioni di Capri ma all´interno delle acque di qualche “loro bel Porto di charme a 5 stelle”.
Con ossequio Prof.ssa Anna Russo
Pubblico la lettera, che sottoscrivo in pieno, affinchè l'amministrazione comunale dia una risposta a chi avanza istanze giustissime invece di occuparsi del costo dei posti barca o delle agevolazioni da concedere ai fortunati carottesi possessori di barche. Diciamolo una volte per tutte: il problema non è il costo del posto barca, il problema è il porto in sè che va immediatamente ridimensionato tornando alle originarie dimensioni e restituendo la spiaggia ai cittadini carottesi, ai bambini e agli anziani che non possono permettersi ne barche, ne l'ingresso ai costosi stabilimenti balneari di Sorrento o Capri.
Con ossequio Prof.ssa Anna Russo
Pubblico la lettera, che sottoscrivo in pieno, affinchè l'amministrazione comunale dia una risposta a chi avanza istanze giustissime invece di occuparsi del costo dei posti barca o delle agevolazioni da concedere ai fortunati carottesi possessori di barche. Diciamolo una volte per tutte: il problema non è il costo del posto barca, il problema è il porto in sè che va immediatamente ridimensionato tornando alle originarie dimensioni e restituendo la spiaggia ai cittadini carottesi, ai bambini e agli anziani che non possono permettersi ne barche, ne l'ingresso ai costosi stabilimenti balneari di Sorrento o Capri.
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