MERCOLEDI’ 1 AGOSTO ORE 21,00
31 luglio 2018
27 luglio 2018
26 luglio 2018
23 luglio 2018
20 luglio 2018
19 luglio 2018
17 luglio 2018
16 luglio 2018
FAHRENHEIT 450
Strano titolo vero? Ora vi spiego.
Domenica ho avuto il piacere di presiedere il seggio elettorale per l’elezione del direttivo del Forum dei Giovani ed ho trascorso qualche ora con i giovani candidati. Parlando con loro, sentendo le loro idee ed i loro propositi sono tornato indietro di qualche anno quando, agli inizi degli anni ‘90 proprio in quella biblioteca si formava un gruppo di ragazzi che volevano cambiare il mondo. Eravamo animati da tanta voglia di fare e quasi per scherzo mettemmo insieme un associazione culturale a cui decidemmo di dare il nome di Fahrenheit 450 prendendo spunto dal romanzo Fahrenheit 451 in cui si narra di una società futura in cui la lettura è bandita ed i libri vengono bruciati. Fahrenheit 451 è appunto la temperatura a cui la carta brucia e noi, volendo preservare la cultura, nel nome ci fermammo un grado prima della temperatura critica. Forse se allora ci fosse stato il Forum ci saremmo tutti candidati. Salvatore, Sandro, Carmela, Mario questi i nomi degli amici di quel periodo (ma anche di oggi!), insieme riuscimmo ad organizzare varie serate sul tema della pace e della non-violenza, sul commercio equo e solidale. Grazie ad una amministrazione comunale attenta riuscimmo a far dichiarare Piano di Sorrento “Comune per la pace” e con pochi fondi e tanto lavoro organizzammo la prima e finora unica Cinecaccia al tesoro. Poi come gli amici della famosa canzone di Gino Paoli ognuno ha preso la sua strada, il mondo non l’abbiamo cambiato ma almeno ci abbiamo provato.
Domenica in quei ragazzi mi sono un po’ rivisto, forse perchè il luogo era lo stesso, e voglio augurargli di vivere questi anni portando avanti le loro idee ed i loro progetti, di cercare di ridisegnare il mondo prima che, come noi, la vita prenda il sopravvento e si ritrovino con bagaglio ricco di bei ricordi a sperare che altri ragazzi realizzino i loro sogni.
14 luglio 2018
13 luglio 2018
12 luglio 2018
11 luglio 2018
10 luglio 2018
08 luglio 2018
SIAMO UN POPOLO FORTUNATO
Stamattina, come accade da innumerevoli decenni, la Madonna delle Grazie di Marina di Cassano è stata portata in processione nel nostro paese. Come è tradizione ogni buon carottese si reca ad attenderla nella Piazza principale di Piano. Oggi però ad attenderla non solo c’era il popolo di Piano ma c’era l’intera Storia di Carotto. Guardate la foto, se qualcuno cerca da dove veniamo, chi siamo, la nostra Storia, le nostra Identità passata, presente e futura, la risposta la trova lì! In pochi metri quadri si trovano i simboli più preziosi di Carotto: la Madonna delle Grazie di Marina di Cassano, l’Arcangelo Michele nostro patrono e le tre croci delle tre Confraternite carottesi. Niente per un carottese puo’ superare in importanza e significato quello che ho avuto la fortuna e l’onore di vivere oggi, mai Piazza Cota ha vissuto evento più significativo e più importante per una intera collettività. E’ stato inevitabile pensare come noi carottesi siamo un popolo fortunato, non abbiamo bisogno di ricercare le nostre radici, non abbiamo bisogno di crearci una identità, noi siamo e saremo quei simboli, noi siamo e saremo quelle statue e quelle croci e di questo dobbiamo ringraziare chi quelle Tradizioni e quei Simboli ha preservato, custodito e tramandato, dobbiamo ringraziare chi oggi li sta custodendo per tramandarli a chi verrà dopo di noi. Sono carottesi che dedicano gran parte del loro tempo a preservare un tesoro immenso che non ha eguali, sono il popolo delle Confraternite che opera in silenzio ma a cui dobbiamo tanto ed oggi forse in tanti lo hanno capito. Spero sinceramente che tutti i carottesi che oggi erano in Piazza abbiano capito fino in fondo cosa avevano davanti, quanti secoli della nostra storia erano in Piazza. Dietro ognuno di quei Simboli c’erano i nostri avi, i nostri naviganti e chi dal mare non ha fatto più ritorno, le nostre battaglie e le nostre sofferenze ma anche le nostre gioie e le nostre vittorie, c’era il nostro passato ed il nostro vero futuro, c’era semplicemente la nostra Carotto… quella vera!