"Al Calvario, al Clavario, o redenti: Ove l'ostia s'immola d'amor", bastano queste poche parole per evocare nella mente di noi carottesi un subbuglio di emozioni e ricordi. Sono le parole dell'inno che sentiamo sin da quando eravamo in fasce, che molti di noi hanno cantato per anni, è l'inno di cui ogni carottese sa a memoria le parole, questo venerdì lo riascolteremo per le nostre vie e per tutti noi sarà veramente Pasqua. Non neghiamolo, la nostra Pasqua è quella: lo so che può apparire blasfemo, ma la Pasqua del vero carottese è il venerdì sera anche se molti non hanno il coraggio di ammetterlo. Il Venerdì di Parasceve, dopo una notte in bianco, saremo tutti lì, incappucciati o lungo il ciglio delle strade, tutti attori di un evento. Aspetteremo che passino gli incappucciati e dopo li seguiremo sino in Chiesa, quasi a voler prolungare quegli attimi che preludono alla fine della nostra Pasqua. E poi, in Chiesa, i lampioni e le fiaccole inizieranno a spegnersi, e più le fiammelle spariscono più sale in noi una sorta di tristezza. Strano, dirà chi non sa e non puo' capire, eppure si avvicina la domenica di Pasqua perchè c'è questa tristezza? Inutile spiegare a chi non è della penisola sorrentina cosa sia per noi il venerdì santo, cosa rappresentino quegli incappucciati, quanto della nostra anima è legata a quei sacchi, inutile spiegare... non capirebbero e talvolta anche noi facciamo finta di non capire. Dovremmo spiegare loro che la sera del venerdì santo è la fine di un sogno che si ripete ogni anno, un sogno che inizia il giovedì santo quando scorgiamo il primo lampione dell’Annunziata, un sogno in cui tutti noi ritorniamo bambini, una magnifica macchina del tempo che per 24 ore ci riporta ricordi e sensazioni che custodiamo gelosamente, 24 ore in cui ogni carottese è proiettato nel suo personale passato e apre ad uno ad uno gli scatolini della memoria in cui custodisce emozioni e ricordi. Un sogno in cui tutta al collettività riscopre l'essere realmente una famiglia, di condividere gli stessi ricordi, di avere le stesse radici. Ecco la sera di venerdì le fiaccole e i lampioni si spegneranno e tutti noi inizieremo l'attesa per il 5 aprile 2012 inizio della nostra Pasqua..... come? Lettore di Roma, di Napoli, di Castellammare mi dici che ho sbagliato, che la Pasqua 2012 è l’8 aprile? Lo vedete che non capite, non potete capire!