
Una notte in cui la maggioranza dei carottesi veglia in attesa dell’alba, si riversa prima sui sagrati delle varie chiese per assistere alle sempre suggestive cerimonie d’uscita delle varie processioni e poi attende pazientemente lungo le vie il loro passaggio. Una notte solamente nostra, in cui riscopriamo le nostre radici, la nostra storia. Notti accompagnate dal suono lontano di tamburi e misereri, dal gradevole profumo degli alberi in fiore e dell’incenso, notte in cui le processioni sono veramente nostre, più di quelle del Giovedì e Venerdì sera dove bisogna spingere e sgomitare tra folle di turisti per poter avere un posticino dove assistere al loro passaggio tra un venditore di palloncini, squilli di cellulari e clacson di auto e motorini.
La notte è tutto più tranquillo, più a misura d’uomo, benché affollati i marciapiedi riservano sempre un posto per tutti, niente urla, niente gomitate o spinte, quelle della notte, lo ripeto, sono le vere processioni dei carottesi. Ed ora apprestiamoci tutti insieme a vivere la “notte bianca” 2007 nella segreta consapevolezza che, per quanto belle e ricche, le altri notti bianche che si svolgono in Italia non avranno mai la suggestione ed il carico di tradizione che ha la nostra. Buona Settimana Santa e Buon Venerdì di Parasceve a tutti! (Anche Buona Pasqua anche se per me, come per molti carottesi, la Pasqua termina quando l’ultimo lampione spegne la sua fioca luce il Venerdì sera!)